Accedi al sito
Serve aiuto?

PROGETTI ARTISTICI

ANATOMY PLAYERS

ANATOMY PLAYERS

A cura di Marta Brunato

ANATOMY PLAYERS é una ricerca che parte e si sviluppa lungo tre principi cardine: la struttura anatomica come stimolo al movimento, un approccio leggero e giocoso alla ricerca e una riscoperta del già noto sotto diversi punti di vista.

 

  • La struttura anatomica viene osservata, discussa ma soprattutto percepita. La descrizione delle strutture non é mai fine a se stessa ma orientata a percepire in maniera personale e soggettiva il suo rapporto col movimento. La percezione attraverso il contatto e l’ascolto non restano isolate. Spingono alla creazione di un immaginario corporeo relazionale, capace di creare ponti tra la struttura corpo e la struttura spazio-temporale, tra le dinamiche e le funzionalità corporee e il mondo circostante, tra il corpo e gli altri corpi. Le similitudini, i confronti, le simmetrie con la musica, l’arte grafica, l’architettura e il linguaggio verbale spingono all’approfondimento della potenzialità comunicativa ed espressiva del movimento. Attraverso questa ricerca indaghiamo un tipo di movimento autentico, puntuale, connesso e relazionale, che si lascia toccare e condizionare da tutto ciò che avviene intorno. L’obiettivo principale di questo lavoro é ritrovare il corpo concreto, fatto di carne ed energia, fatto di flussi e di spostamenti, fatto di libertà e condizionamento. Un corpo innanzitutto centrato, consapevole del proprio confine fisico, non virtuale. Un corpo che ritrova la possibilità di sentirne un altro, fisicamente ed energeticamente presente. Un corpo capace di relazionarsi in un sistema complesso di corpi in movimento, che influenza e dal quale viene influenzato, un corpo che finalmente di nuovo appartiene, un corpo che é, un corpo che sa.

     

  • Il lavoro si sviluppa lungo una ricerca attenta ma leggera, che lascia spazio a ciò che può avvenire, a ciò che si svela. Pone l’attenzione sull’osservare gli accadimenti con meraviglia:
    - il passaggio di un movimento che migra da una parte del corpo ad un’altra lungo linee e articolazioni,
    - un’attesa sospesa, imprevista, 
    - l’urgenza di un’accelerazione o di un cambio di direzione. 

L’idea é quella di provare ad entrare nel lavoro come se potessimo osservare ciò che avviene, senza programmarlo ma stando nel corpo e col corpo nel momento in cui sta avvenendo. Una presenza leggera e capace di stare in bilico tra ciò che sta accadendo e ciò che tra breve accadrà, come un giocoliere nel momento in cui tutti gli attrezzi sono in volo, un ascolto agito, un’attitudine reattiva e giocosa capace di stare sempre “tra”.

 

  • La ricerca indaga una modalità di ascolto capace di accogliere ciò che é già noto, o addirittura dato per scontato, sotto uno sguardo nuovo. Ri-trovare, ri-provare, ri-scoprire, ri-tornare, ri-partire, ri-cominciare sono verbi attualissimi e che ci raccontano un periodo che ha messo in pausa tante cose, anche e soprattutto i corpi!
    Ri-svegliare le sensazioni e le consapevolezze, non solamente cercandole uguali a prima, ma ponendosi in un atteggiamento di possibilità, cercando ciò che fa vibrare “oggi” un movimento già noto e di cui si conosce bene il sapore.
    Ri-analizzare l’anatomia del nostro corpo come se fosse la prima volta, per osservare qualcosa che prima ci era sfuggito o ancora non eravamo in grado di comprendere.

 

ANATOMY PLAYERS performance si sviluppa dentro questo lavoro sul corpo, senza definire anticipatamente dinamiche e spazi precostituiti ma crescendo da un ascolto sempre più approfondito del “qui ed ora” che permetta al corpo di “sentire e percepire” il suo esserci, il suo respirare, i suoi appoggi, i suoi pieni e i suoi vuoti, le sue “urgenze” di movimento. L’ascolto di sé e l’ascolto dell’altro si fondono nella condivisione del percorso, degli spazi, dei ritmi creando sinergie e flussi imprevedibili di movimento, costellazioni fluide di corpi che si compongono ed evaporano nello spazio. Un incontro di corpi e soprattutto di “energie corporee” di cui siamo famelici a seguito di questo isolamento forzato. Il piacere e il gioco nell’incontro ri-trovato è proprio espressione dello sprigionarsi di questa energia.

 

In quest’ottica qualsiasi spazio, per la sua architettura, la sua energia, la sua atmosfera sarà un elemento costitutivo e condizionante per lo sviluppo del lavoro stesso. Una componente decisiva ed interessante con la quale i corpi interagiranno per scoprire e ri-scoprire nuove connessioni.

https://youtu.be/cpoYAPIYhe8