ELLIS
Performance danzata e Laboratorio intensivo di ricerca coreografica
Progetto coreografico di Marta Brunato
“Ricordo il suono del vento mentre mi stavo addormentando, i rami degli alberi raschiare il tetto, come persone che sussurrano, avevo solo una cosa in testa, un posto in cui stare, come se potessi volare, se avessi le ali.
C'erano migliaia di persone che venivano qui e io le vedevo tutte, persone di ogni colore, forma, dimensione. Penso a tutte quelle persone che ce l'hanno fatta ad arrivare in qualche costa lontana, attraverso una spiaggia, un ponte, una strada. Hanno posato i piedi e hanno iniziato a camminare, e camminare veloce, e sempre più veloce e si sono ritrovati a correre, ce l'avevano fatta, alla fine erano a casa.
Ma non fraintendetemi io sono il fantasma di tutti coloro che non hanno mai avuto modo di arrivarci, il fantasma di chi non potrà mai arrivare”
Cosa significa empatia sociale ed empatia etnoculturale?
Il progetto nasce con l'intento di indagare i muri psicologici o fisici che esistono nella società moderna, nel nostro modo di percepire l'altro e il diverso. I temi del confine e dell'appartenenza acquistano un senso particolare attraverso il loro duplice “significato” di separazione e punto di contatto. Affrontare il tema del muro mette in gioco varie tematiche come la creazione di ponti che permettano un attraversamento, un legame, un passaggio e il riconoscimento di confini, soprattutto corporei, che ci definiscono e ci pongono in relazione a ciò che è altro da noi. Muri, limiti, confini ed appartenenze portano implicitamente alla tematica del viaggio, lasciare luoghi conosciuti per partire verso paesi lontani. Sono tematiche attuali e delicate che caratterizzano in questo periodo storico il nostro paese come luogo che riceve ed accoglie chi arriva da lontano. Il soggetto del lavoro coreografico è la storia dell'immigrazione italiana in America, come simbolo di ogni migrazione, in una sovrapposizione di viaggi e di immagini di chi parte e chi arriva, di chi accoglie e chi è accolto.
La ricerca compositivo-coreografica e laboratoriale si pone come obiettivo la ricerca della consapevolezza dei propri contorni fisici e sensoriali, la percezione dello spazio occupato del proprio corpo e dagli altri corpi e dello spazio vuoto di movimento, di contatto, di incontro. Si lavorerà a partire dalla percezione del corpo inserito in un sistema di forze con le quali è necessario mettersi in relazione (prima fra tutte la gravità, che ci trattiene, evitandoci di andare alla deriva nello spazio). Il contatto dei piedi al suolo che traccia orme di viaggi ripercorribili e il peso dello sguardo che crea una rete energetica visibile tra i performers e tra le relazioni spazio-temporali di ciò che si lascia e quello a cui si va incontro. Si lavorerà soprattutto sull'ascolto di un corpo in costante relazione con tutto ciò che ha intorno.
Il progetto comprende sia una performance, sia laboratori esperienziali che consentano a qualsiasi persona di poter sperimentare questo lavoro sull'ascolto corporeo dell'altro.
L’empatia culturale è la disponibilità di un individuo ad accettare modi di fare e abitudini tipiche di una cultura diversa dalla propria.
L’empatia etnoculturale è quella rivolta a persone che appartengono ad etnie diverse. Questo tipo di empatia mette in campo la componente linguistica: la capacità di comunicare con gli altri, di conoscere etnie diverse e di accettarne le differenze.
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